LE COMUNITÁ ENERGETICHE

LE COMUNITÁ ENERGETICHE

La transizione energetica, intesa come costruzione di un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, è necessaria e urgente. Perché sia effettiva, devono essere innescati cambiamenti culturali, materiali ed immateriali, basati sul risparmio energetico e l’efficienza dei consumi. In un tale scenario, l’attivazione di nuove forme di azione collettiva e di economie collaborative (in cui produzione e consumo danno vita a nuovi sistemi di scambio), unite alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali, costituiscono i punti cardine della transizione energetica, oltre a rappresentare un’opportunità per la creazione di nuovi modelli di green economy.

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Cosa sono le comunità energetiche e da chi sono costituite?

Le comunità energetiche (CE) possono essere definite come una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali. Con le dovute distinzioni e differenze tra loro, le comunità energetiche sono tutte accomunate da uno stesso obiettivo: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri.

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Gli utenti che prendono parte alle comunità energetiche assumono connotati radicalmente diversi da quelli che hanno sempre avuto come semplici consumatori e vengono definiti Prosumer. Ma cosa si intende per prosumer? Il termine è utilizzato per riferirsi all’utente che non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer). In pratica, il prosumer è colui che possiede un proprio impianto di produzione di energia, della quale ne consuma una parte. La rimanente quota di energia può essere immessa in rete, scambiata con i consumatori fisicamente prossimi al prosumer o anche accumulata in un apposito sistema e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno. Pertanto, il prosumer è un protagonista attivo nella gestione dei flussi energetici, e può godere non solo di una relativa autonomia ma anche di benefici economici.

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Quali sono i passi per creare una comunità energetica?

Il primo passo da compiere è la costituzione di un’entità legale tra i futuri soci della comunità, siano essi persone fisiche, piccole o medie imprese, enti territoriali o amministrazioni pubbliche locali.
Il passo successivo consiste nell’individuare l’area dove installare l’impianto (o gli impianti) di produzione, che dev’essere in prossimità dei consumatori. Ogni partecipante alla comunità energetica deve tuttavia installare uno smart meter, un contatore intelligente in grado di rilevare in tempo reale le informazioni inerenti produzione, autoconsumo, cessione e prelievo dalla rete dell’energia.
Il terzo passo consiste nel fare istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. È bene chiarire che gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione.

L’ultimo passo è come ripartire fra i membri i ricavi derivanti dall’energia prodotta, ciascuna comunità stabilisce liberamente attraverso un contratto di diritto privato. Per esempio, si può decidere di ripartire i guadagni della vendita dell’energia in eccesso in modo uguale fra tutti i soci ma di privilegiare, nella suddivisione degli incentivi, quanti si sono adoperati affinché i propri consumi fossero contemporanei alla produzione di energia.

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Quali vantaggi porta essere un produttore di energia?

L’autoconsumo consiste nella possibilità di consumare l’energia elettrica prodotta “presso” propria abitazione, stabilimento produttivo ecc., per poter far fronte ai propri fabbisogni energetici. Un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che scelga di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici e ambientali:

  • Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte quali accise e IVA).
  • Valorizzazione dell’energia prodotta: produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti, ovvero lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il Decreto Ministeriale Isole Minori.
  • Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): per i privati la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio rientra nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, previsti dall’Agenzia delle Entrate, per l’accesso alle agevolazioni fiscali. È infatti possibile detrarre dall’Irpef il 50% dei costi di realizzazione (maggiori dettagli nella guida dell’Agenzia delle Entrate).
  • Riduzione degli impatti ambientali: poiché l’energia viene prodotta da fotovoltaico, si evitano le emissioni di CO₂ o di altri gas clima alteranti.
Come è strutturato un impianto fotovoltaico

Come è strutturato un impianto fotovoltaico

Gli impianti fotovoltaici sono spesso associati ai soli pannelli fotovoltaici ma in realtà per realizzare un impianto sono necessari altri componenti altrettanto importanti. Nel corrente articolo verranno presentati quelli che sono gli elementi indispensabili al corretto funzionamento di un impianto.

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Ma prima di elencare i componenti è necessario un breve passaggio su come funziona il processo di produzione dell’energia in un impianto fotovoltaico?

I pannelli fotovoltaici si occupano esclusivamente di raccogliere la radiazione solare e convertirla in energia elettrica; tuttavia, la corrente prodotta è una corrente continua (DC) perciò è necessario installare anche un inverter che converta quanto prodotto dai pannelli in corrente alternata (AC), per soddisfare i consumi degli utilizzatori finali, per essere immessa in rete oppure, se presente un sistema di accumulo, per essere conservata ed utilizzata in un secondo momento.

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Detto ciò, ora vediamo più nel dettaglio i singoli componenti:

Pannelli fotovoltaici

I pannelli o moduli fotovoltaici eseguono il compito di produrre energia elettrica e trasferirla all’inverter. I parametri con cui si giudica il valore di un pannello sono l’efficienza di conversione (percentuale di radiazione luminosa incidente sul pannello che viene convertita in energia) e la densità di potenza (in quanto spazio viene prodotta l’energia). Questo aspetto assume ancor più importanza nelle installazioni residenziali dove talvolta lo spazio disponibile è limitato. Infine, a certificare la qualità del modulo ci sono la durata della garanzia e il tasso di decadimento annuo delle prestazioni.

Inverter

L’inverter si occupa di convertire quanto prodotto dai moduli fotovoltaici in corrente alternata. Quest’ultima può essere utilizzata in diversi modi: può soddisfare i consumi dell’utenza, può essere immessa in rete o può essere stoccata in un sistema di accumulo. Il parametro più interessante da osservare per un cliente è sicuramente la massima potenza in uscita dell’inverter, questa infatti funge da “collo di bottiglia” dell’intero impianto fotovoltaico.

Sistema di accumulo

Strettamente collegato agli inverter c’è il sistema di accumulo, che permette di immagazzinare parte dell’energia prodotta e non consumata. Si distinguono due tipologie di sistemi di accumulo: quelli connessi direttamente a inverter “ibridi” (lato Produzione) e quelli connessi a valle dell’inverter (lato Post-Produzione). I primi sono installanti contestualmente alla realizzazione dell’impianto, i secondi vengono installati anche su impianti già esistenti.

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Sistema di monitoraggio

Nonostante non sia indispensabile per il funzionamento dell’impianto, il sistema di monitoraggio ha assunto sempre più importanza in quanto permette di controllare produzione, autoconsumo, stato di carica della batteria, immissione in rete e consumi. Il sistema di monitoraggio è spesso composto da un meter ed un inverter che convogliano i dati di produzione e consumo in un’app a disposizione del cliente.

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Nel corso dell’articolo sono stati presentati i componenti cercando di mettere in luce i loro aspetti più importanti. Proprio perché ognuno di loro meriterebbe un approfondimento a parte, è bene ricordare quanto sia utile rivolgersi ad un’azienda qualificata che sappia offrire sia prodotti di qualità che una consulenza ad hoc, aspetti fondamentali per un cliente inesperto o con poca conoscenza del settore.

 

Vantaggi e svantaggi del fotovoltaico, conoscerli per un acquisto consapevole

Vantaggi e svantaggi del fotovoltaico, conoscerli per un acquisto consapevole

L’impianto fotovoltaico rappresenta un’alternativa importante ai tradizionali metodi di approvvigionamento energetico.
Sfruttare l’inesauribile energia del sole permette di provvedere autonomamente ad una parte del proprio fabbisogno energetico, e di utilizzare un processo sostenibile di produzione dell’energia.

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Negli ultimi due decenni, il fotovoltaico è cresciuto in maniera esponenziale. Se all’inizio degli anni 2000 poteva essere considerato come una tecnologia nuova e poco conosciuta, oggi il fotovoltaico è entrato nell’immaginario collettivo.
Ovviamente, ci sono dei casi in cui l’energia solare risulta più conveniente che in altri.
È bene quindi conoscere vantaggi e svantaggi di questa tipologia d’impianto, in modo da poter valutare l’installazione consapevolmente.

 

Iniziamo dai vantaggi.

  • Risparmio sulla bolletta

Il fotovoltaico permette di ammortizzare i costi sulla bolletta dell’energia elettrica poiché riduce il prelievo di energia elettrica dalla rete, grazie all’autoconsumo.

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  1. Produzione di energia pulita

La sostenibilità di questi tempi è senza prezzo. Uno dei grandi vantaggi dell’energia solare è proprio la possibilità di produrre energia con un processo sostenibile.

  1. Autonomia energetica

Un impianto fotovoltaico produce energia autonomamente ed associandolo ad un sistema di accumulo si aumenta la propria indipendenza energetica a discapito dei fornitori: noi la chiamiamo libertà energetica.

  1. Valorizza l’immobile

L’utilizzo dell’energia solare attraverso l’impianto fotovoltaico permette di ottenere una maggiore efficienza energetica. Di conseguenza, aumentando la classe energetica dell’immobile aumenta anche il suo valore.

  1. Manutenzione e smaltimento

Il sistema fotovoltaico non necessita di eccessiva manutenzione; il consiglio è quello di effettuare dei controlli ogni 1 – 2 anni e di tenere pulite le superfici dei moduli.
Inoltre, lo smaltimento dei pannelli è a carico del produttore e completamente gratis per l’utente.

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  1. Autoconsumo e comunità energetiche

Il concetto di autoconsumo, citato già al punto 3 di questo articolo, è la possibilità di consumare l’energia direttamente sul luogo in cui questa viene prodotta. Inoltre, con il sistema di accumulo può essere venduta ai distributori tramite contratti di scambio sul posto o ritiro dedicato. La produzione autonoma dell’energia e lo scambio della stessa sono alla base delle future comunità energetiche.

 

Come già detto, per una scelta informata è necessario prendere in considerazione anche gli svantaggi dell’energia proveniente dal sole che, è giusto dirlo, sono decisamente meno dei punti a favore.

  1. Produzione non omogenea

Non tutte le regioni ricevono la stessa quantità di luce (irraggiamento) ed il sole è la condizione fondamentale per la produzione di energia con un sistema a pannelli fotovoltaici. Le regioni del sud e del centro Italia, soprattutto nelle aree costiere, sono avvantaggiate, con un’eccezione: la Liguria. Il Ponente Ligure è la zona con il più alto grado di eliofania (ore di sole durante il giorno) di tutto il Nord Italia.

  1. Burocrazia

Gli adempimenti burocratici non si possono aggirare, soprattutto per sistemi oltre i 200kW. La buona notizia è che Gruppo Badano segue i propri clienti in tutte le fasi del processo: dal preventivo alla manutenzione, ma soprattutto nella redazione delle pratiche per l’allaccio dell’impianto offrendo un pacchetto “chiavi in mano”.

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  1.  Posizionamento dei pannelli

I pannelli non possono essere installati in qualsiasi direzione ma devono essere esposti quanto più possibile a sud per garantire una produzione costante durante l’arco di tutta la giornata. Qualora ciò non sia possibile, una soluzione alternativa è quella di installare parte dell’impianto ad est e parte ad ovest. Diffidate da chi vi suggerisce di installare i pannelli a nord! Pertanto, è importante capire se lo spazio a disposizione sia adeguato non solo in termini di area ma anche di esposizione.

 

 

Il fotovoltaico è una scelta importante e che guarda al futuro, e può rivelarsi più efficace in certe situazioni abitative e commerciali rispetto ad altre. In ogni caso, risulta molto importante rivolgersi ad aziende altamente qualificate, che possano guidare il cliente ad un acquisto che sia realmente consapevole.