Piccoli gesti quotidiani per risparmiare energia

Piccoli gesti quotidiani per risparmiare energia

Tutti si sono accorti dell’importanza dell’energia nella nostra vita.

Gli eventi degli ultimi anni hanno accentuato la necessità di risparmiare energia, per alleggerire la bolletta e per compiere un piccolo gesto in favore di un futuro più pulito e sostenibile.

 

Anche noi di Gruppo Badano abbiamo voluto, attraverso la nostra collaborazione con il campione di Freestyle Motocross Vanni Oddera, stimolare una riflessione una riflessione sulla potenza di tanti piccoli gesti quotidiani per risparmiare energia.

 

Guarda il video realizzato in collaborazione con la nostra società fornitrice di luce e gas e Vanni Oddera:

Impegno per il territorio e per le persone

Impegno per il territorio e per le persone

Da più di 60 anni riforniamo i nostri clienti di energia in tutte le sue forme e declinazioni: GPL, energia elettrica, gas metano, combustibili, fotovoltaico, GNL.

Da quando abbiamo iniziato non abbiamo mai perso il contatto con il territorio e con le persone.

Ci siamo impegnati per portare la nostra professionalità e il nostro sempre più lontano, cercando di fornire energia sempre più pulita a sempre più persone.

 

Siamo diventati grandi, ma tenendo sempre i piedi per terra.

 

Da circa un anno abbiamo fatto un ulteriore step per testimoniare la nostra volontà di portare avanti i nostri valori di vicinanza al territorio.

Attraverso Gruppo Badano ed Energia Azzurra siamo al fianco del campione di freestyle motocross Vanni Oddera.

 

Con entusiasmo, Vanni gira l’Italia e l’Europa portando la mototerapia e gli show di freestyle a tutti coloro a cui con il nostro impegno vogliamo donare un sorriso.

Abbiamo aiutato a realizzare numerose iniziative sul territorio e raggiunto tante persone, sempre con l’idea di restituire qualcosa a chi ci ha dato tanto e chi è sempre al centro del nostro servizio: le persone.

Il Vademecum Enea per un corretto comportamento nella gestione degli impianti termici

Il Vademecum Enea per un corretto comportamento nella gestione degli impianti termici

A fine Ottobre di quest’anno, l’Enea ha pubblicato il previsto Vademecum con l’obiettivo di agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di gas metano per riscaldamento indicate per la stagione invernale 2022-2023.

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ll vademecum spiega come impostare la temperatura di mandata dell’acqua, la temperatura interna e la durata di accensione. Sono anche fornite le istruzioni sui corretti comportamenti quotidiani, ad esempio modalità e tempi per il ricambio d’aria negli ambienti climatizzati.

L’ENEA ha pubblicato infine un utile decalogo da seguire per riscaldare al meglio le abitazioni, risparmiare in bolletta e ridurre le emissioni di CO2; ecco di seguito alcuni importanti consigli da seguire:

Esegui la manutenzione degli impianti

Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).

 

Controlla la temperatura degli ambienti

Bastano 19 gradi per garantire il comfort necessario in casa. Per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile.

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 Attenzione alle ore di accensione

Le nuove regole riducono di 1 ora i tempi di accensione finora consentiti: non bisogna superare le tempistiche consentite.

 

Scherma le finestre durante la notte

Persiane e tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

 

Evita ostacoli davanti ai termosifoni

Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi.

 

Non lasciare le finestre aperte troppo a lungo

Per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.

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Fai un check-up alla tua casa

Affidati a un tecnico qualificato e fai valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. Puoi abbattere i consumi fino al 40%.

 

Installa valvole termostatiche

Obbligatorie per legge nei condomini (con impianto centralizzato), le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.

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Scegli soluzioni di ultima generazione

Sostituisci il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza e adotta cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.

 

Queste semplici regole di comportamento ci devono far riflettere: gli atteggiamenti di ciascuno di noi sono determinanti per conseguire risparmi ed ogni piccolo gesto quotidiano può essere molto importante.
Rispondendo ad alcune domande poste dal Sole XXIV ore, Enea ha chiarito che negli impianti dotati di valvole termostatiche è onere del singolo utente adeguare la regolazione, in modo che non sia superata la temperatura di 19+2. Per gli impianti esclusi dall’obbligo delle valvole, la temperatura di mandata sarà adeguata in modo che localmente non si ecceda il limite di 19+2 gradi. I controlli saranno eseguiti dal comune attraverso ispettori certificati.

LE COMUNITÁ ENERGETICHE

LE COMUNITÁ ENERGETICHE

La transizione energetica, intesa come costruzione di un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, è necessaria e urgente. Perché sia effettiva, devono essere innescati cambiamenti culturali, materiali ed immateriali, basati sul risparmio energetico e l’efficienza dei consumi. In un tale scenario, l’attivazione di nuove forme di azione collettiva e di economie collaborative (in cui produzione e consumo danno vita a nuovi sistemi di scambio), unite alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali, costituiscono i punti cardine della transizione energetica, oltre a rappresentare un’opportunità per la creazione di nuovi modelli di green economy.

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Cosa sono le comunità energetiche e da chi sono costituite?

Le comunità energetiche (CE) possono essere definite come una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali. Con le dovute distinzioni e differenze tra loro, le comunità energetiche sono tutte accomunate da uno stesso obiettivo: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri.

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Gli utenti che prendono parte alle comunità energetiche assumono connotati radicalmente diversi da quelli che hanno sempre avuto come semplici consumatori e vengono definiti Prosumer. Ma cosa si intende per prosumer? Il termine è utilizzato per riferirsi all’utente che non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer). In pratica, il prosumer è colui che possiede un proprio impianto di produzione di energia, della quale ne consuma una parte. La rimanente quota di energia può essere immessa in rete, scambiata con i consumatori fisicamente prossimi al prosumer o anche accumulata in un apposito sistema e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno. Pertanto, il prosumer è un protagonista attivo nella gestione dei flussi energetici, e può godere non solo di una relativa autonomia ma anche di benefici economici.

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Quali sono i passi per creare una comunità energetica?

Il primo passo da compiere è la costituzione di un’entità legale tra i futuri soci della comunità, siano essi persone fisiche, piccole o medie imprese, enti territoriali o amministrazioni pubbliche locali.
Il passo successivo consiste nell’individuare l’area dove installare l’impianto (o gli impianti) di produzione, che dev’essere in prossimità dei consumatori. Ogni partecipante alla comunità energetica deve tuttavia installare uno smart meter, un contatore intelligente in grado di rilevare in tempo reale le informazioni inerenti produzione, autoconsumo, cessione e prelievo dalla rete dell’energia.
Il terzo passo consiste nel fare istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. È bene chiarire che gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione.

L’ultimo passo è come ripartire fra i membri i ricavi derivanti dall’energia prodotta, ciascuna comunità stabilisce liberamente attraverso un contratto di diritto privato. Per esempio, si può decidere di ripartire i guadagni della vendita dell’energia in eccesso in modo uguale fra tutti i soci ma di privilegiare, nella suddivisione degli incentivi, quanti si sono adoperati affinché i propri consumi fossero contemporanei alla produzione di energia.

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Quali vantaggi porta essere un produttore di energia?

L’autoconsumo consiste nella possibilità di consumare l’energia elettrica prodotta “presso” propria abitazione, stabilimento produttivo ecc., per poter far fronte ai propri fabbisogni energetici. Un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che scelga di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici e ambientali:

  • Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte quali accise e IVA).
  • Valorizzazione dell’energia prodotta: produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti, ovvero lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il Decreto Ministeriale Isole Minori.
  • Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): per i privati la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio rientra nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, previsti dall’Agenzia delle Entrate, per l’accesso alle agevolazioni fiscali. È infatti possibile detrarre dall’Irpef il 50% dei costi di realizzazione (maggiori dettagli nella guida dell’Agenzia delle Entrate).
  • Riduzione degli impatti ambientali: poiché l’energia viene prodotta da fotovoltaico, si evitano le emissioni di CO₂ o di altri gas clima alteranti.
Come è strutturato un impianto fotovoltaico

Come è strutturato un impianto fotovoltaico

Gli impianti fotovoltaici sono spesso associati ai soli pannelli fotovoltaici ma in realtà per realizzare un impianto sono necessari altri componenti altrettanto importanti. Nel corrente articolo verranno presentati quelli che sono gli elementi indispensabili al corretto funzionamento di un impianto.

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Ma prima di elencare i componenti è necessario un breve passaggio su come funziona il processo di produzione dell’energia in un impianto fotovoltaico?

I pannelli fotovoltaici si occupano esclusivamente di raccogliere la radiazione solare e convertirla in energia elettrica; tuttavia, la corrente prodotta è una corrente continua (DC) perciò è necessario installare anche un inverter che converta quanto prodotto dai pannelli in corrente alternata (AC), per soddisfare i consumi degli utilizzatori finali, per essere immessa in rete oppure, se presente un sistema di accumulo, per essere conservata ed utilizzata in un secondo momento.

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Detto ciò, ora vediamo più nel dettaglio i singoli componenti:

Pannelli fotovoltaici

I pannelli o moduli fotovoltaici eseguono il compito di produrre energia elettrica e trasferirla all’inverter. I parametri con cui si giudica il valore di un pannello sono l’efficienza di conversione (percentuale di radiazione luminosa incidente sul pannello che viene convertita in energia) e la densità di potenza (in quanto spazio viene prodotta l’energia). Questo aspetto assume ancor più importanza nelle installazioni residenziali dove talvolta lo spazio disponibile è limitato. Infine, a certificare la qualità del modulo ci sono la durata della garanzia e il tasso di decadimento annuo delle prestazioni.

Inverter

L’inverter si occupa di convertire quanto prodotto dai moduli fotovoltaici in corrente alternata. Quest’ultima può essere utilizzata in diversi modi: può soddisfare i consumi dell’utenza, può essere immessa in rete o può essere stoccata in un sistema di accumulo. Il parametro più interessante da osservare per un cliente è sicuramente la massima potenza in uscita dell’inverter, questa infatti funge da “collo di bottiglia” dell’intero impianto fotovoltaico.

Sistema di accumulo

Strettamente collegato agli inverter c’è il sistema di accumulo, che permette di immagazzinare parte dell’energia prodotta e non consumata. Si distinguono due tipologie di sistemi di accumulo: quelli connessi direttamente a inverter “ibridi” (lato Produzione) e quelli connessi a valle dell’inverter (lato Post-Produzione). I primi sono installanti contestualmente alla realizzazione dell’impianto, i secondi vengono installati anche su impianti già esistenti.

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Sistema di monitoraggio

Nonostante non sia indispensabile per il funzionamento dell’impianto, il sistema di monitoraggio ha assunto sempre più importanza in quanto permette di controllare produzione, autoconsumo, stato di carica della batteria, immissione in rete e consumi. Il sistema di monitoraggio è spesso composto da un meter ed un inverter che convogliano i dati di produzione e consumo in un’app a disposizione del cliente.

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Nel corso dell’articolo sono stati presentati i componenti cercando di mettere in luce i loro aspetti più importanti. Proprio perché ognuno di loro meriterebbe un approfondimento a parte, è bene ricordare quanto sia utile rivolgersi ad un’azienda qualificata che sappia offrire sia prodotti di qualità che una consulenza ad hoc, aspetti fondamentali per un cliente inesperto o con poca conoscenza del settore.